Da parecchi anni mi occupo di Lavorazioni toronto e per molti lavori e anni ho sempre avuto la fastidiosa sensazione di non essere soddisfatto e “l’incazzatura” di assistere alla funzionalizzazione della masticazione in bocca durante la consegna del dispositivo finito.
Da quando ero ragazzo e ho iniziato a stare in laboratorio mi è sempre stato detto che si può controllare la masticazione in articolatore ma i movimenti in bocca del paziente sono tutta un’ altra cosa e un ritocco bisogna farlo.
IL RITOCCO per anni è stato per me e ancora è per parecchi operatori del settore un DOGMA SCRITTO NELLA PIETRA. Non era sicuramente legato alle metodiche o alle capacità dell’operatore che eseguiva i controlli nel cavo orale o a caratteristiche particolari o malformazioni dell’occlusione del paziente eppure sembrava di fare tutti i passaggi per bene senza trascurare niente prima la cera poi la prova denti con la placchetta in resina come si legge su tutti gli articoli delle riviste ma il problema non si risolveva a volte migliorava ma risolversi NO.
Finchè una sera tarda tornando in macchina da una consulenza fuori regione mi è venuta una nuova idea che non avevo provato e che non avevo letto da nessuna parte. E così sulla prima toronto mi son messo a sperimentare e devo dire che fin da subito alla consegna del lavoro c’è stato un netto miglioramento. Questo da un lato dimostrava che ogni problema si può risolvere e dall’altro mi chiedeva di migliorare e cosi, attraverso un pò di prove e lo sguardo perplesso per i cambiamenti di qualche dottore compiacente sono riuscito a giungere ad una versione definitiva. Una placchetta avvitata non ingombrante come per la mobile senza flange o appoggi palatali per non creare falsi ingombri con i tessuti molli e robusta per resistere alle forze di torsione che si sviluppano durante le prove masticatorie ma che non creano modificazioni alla toronto finita per la presenza della struttura metallica e con i giusti punti di ancoraggio sugli impianti bilanciati in modo da dare supporto ma non fastidio.
Questa placchetta perfezionata negli anni non sembra una così grande innovazione ed è molto simile ad altre che sicuramente avrai provato sui tuoi lavori e con i tuoi tecnici ma in verità racchiude in sè sette piccoli accorgimenti e finezze tanto che nel mio laboratorio pur essendo in 12 solo due persone sono reputate a realizzarla per i segreti e le malizie che hanno acquisito nel tempo. Devo dire che la prima toronto che abbiamo consegnato con utilizzo di questa nuova placchetta mi ha regalato molta soddisfazione e lo sguardo di incredulità da parte del dottore che dopo aver fatto la consueta domanda “Come la sente toccare?” e non fidandosi giustamente della risposta positiva della paziente ha voluto provare con utilizzo delle diverse cartine articolari, ERA TUTTO A POSTO !! Poi un leggero ritocco con la Shimstock su un quarto ma stiamo usando una carta da contatto a 8 micron un bel risultato.
Devo dire che poi con il passare degli anni e accumulo di continua esperienza abbiamo introdotto nel PROTOCOLLO TORONTO NEGRI altre piccole e sensibili correzioni ed accorgimenti che ci hanno portato a poterti tranquillamente ed in modo affidabile consegnarti una toronto ottimale dal punto di vista masticatorio ma questa placchetta è stata la chiave di svolta per poter farmi pensare ed affermare di poter sulle toronto risolvere ogni problema che si possa palesare.